Io sono un ombrello - Parte 1. (Storie di un ombrello)



Era un giorno di pioggia, freddo, umido.

La villa era deserta. 

Con una giornata così nessuno sarebbe venuto a visitare il parco, e poi novembre non è un periodo ottimale per i turisti. 

La noia prendeva il sopravvento. 

Bisognava fare qualcosa. 

C'era lui, il mio ombrello, uno strano ombrello ottenuto riunendo i pezzi di altri ombrelli rotti, uno inverso cinese ed uno classico. 

Un Frankenstein. 

Il suo colore acceso era l'unica nota di colore in una giornata dominata dal grigio in tutte le sue sfumature. 

Può un ombrello prendere vita e ridare colore ad una giornata triste? 

Può ridare il verde al parco in pieno autunno? 

E così lui prende vita, gira per il parco, si nasconde tra siepi sapientemente squadrate dai giardinieri.

Corre tra le fontane e fa capolino tra esse. 

Sale su le scale ed arriva alla villa, si sporge su una pozzanghera. 

Alla fine trova in suo posto al braccio di una musa grigia, ridandole il colore. 

Comunque sia, io si, io sono un ombrello.


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