Terme - la riapertura delle Masse di San Sisto è necessaria.

Chi ben conosce la storia delle Masse di San Sisto, in tutte le sue sfumature, ne conosce anche tutte le storture che ne hanno contraddistinto l'esistenza, e di conseguenza provocato la sua fine con la chiusura coatta del dicembre 2019.

E' stato un vero peccato, i parchi termali a Viterbo devono aumentare, non diminuire.

Che piaccia o no, anche con tutte le sopracitate storture, le Masse hanno fatto la storia del "nuovo" termalismo viterbese. Non volendo hanno creato un modello, se vogliamo ereditato dal passato, ma migliorandolo e creando un grande flusso di turisti dalle zone nord della capitale ed anche da altre zone d'Italia. La successiva riorganizzazione del Bagnaccio, con la creazione del Parco Termale del Bagnaccio con annesso Orto Botanico e parcheggio camper, ha di fatto messo il sigillo ad una realtà appunto già avviata dalle Masse, con un grande flusso di turisti da tutta Italia e non solo.

Oggi, tutta la gente che frequentava le Masse, si riversa sul Bagnaccio, con conseguente sovraccarico di utenza, soprattutto nei weekend. 

Non solo, la chiusura delle Masse ha dato un colpo a tutto l'indotto di B&B circostanti, che avevano nelle Masse un specchietto per attrarre clienti.

Ma il passato è passato, a nulla vale polemizzare, occorre pensare al futuro. 

Per il futuro delle Masse, che ripeto ritengo molto importante per il turismo a Viterbo e zone limitrofe, una soluzione ci sarebbe. Ma serve prima di tutto tanto amore verso il territorio per sotterrare le asce di guerra e tornare a fumare il calumet della pace, a buon guadagno di tutti.

Prima di tutto la concessione mineraria, la cosa più importante ed indiscutibile.

La concessione delle acque delle Masse oggi appartiene alla Freetime s.r.l. che ne ha fatto molti anni addietro regolare richiesta agli organi preposti (Regione Lazio) in aggiunta alla già esistente concessione acquisita nel 2007. 

La coesistenza del parco termale delle Masse non è conflittuale dal punto di vista commerciale, perche la realtà delle Masse si porrebbe con un target diverso rispetto al Parco Termale del Paliano (Freetime).

l'iter potrebbe essere questo:
  1. richiedere agli organi preposti (Regione Lazio) con accordo tra le proprietà del terreno delle Masse e della Freetime (concessionaria) una sub concessione mineraria per le acque che sgorgavano presso l'ex pozzo all'interno delle Masse. Sub concessione con tanto di canone da riconoscere alla Freetime srl.
  2. definire in sede comunale il cambio di uso e destinazione del terreno, concedendo la costruzione delle sole strutture indispensabili alla realizzazione del parco, utilizzando costruzioni ecocompatibili.
  3. aprire una attività in regime di impresa, e non più di associazione.
Per fare questi tre punti serve solo la buona volontà delle parti ed una politica attenta allo sviluppo del territorio. Niente di più.


















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